Giuseppe Salvatori
cruore
23 novembre – 21 dicembre 2007
INAUGURAZIONE GIOVEDÍ 22 NOVEMBRE 2007 ORE 18:30 fino al 21 DICEMBRE 2007
In occasione della mostra personale dell’artista romano Giuseppe Salvatori, nella Galleria De Crescenzo & Viesti saranno esposte dal 22 novembre al 21 dicembre 2007 18 opere liberamente tratte da Ultime lettere di Jacopo Ortis. Esse costituiscono il secondo capitolo d’una trilogia ideale che Salvatori chiama degli affetti e nella quale sembra affondare il suo immaginario poetico, restituendoci del grande racconto una visione trasfigurata, ma anche capace di riflessioni sulla nostra contemporaneità.
Bene si presta a questo il romanzo Foscoliano, sensibile com’è ad ogni lettura di nuove commozioni, e soprattutto potente d’un protagonista dall’eloquenza esemplare.
Il lavoro di Salvatori, a questo punto, si potrebbe definire tout court Opera civile, se lo stesso non ci avesse abituati, piuttosto, alla costruzione sapiente di stati d’animo e a sempre nuove invenzioni formali in cui elementi e visioni dell’esistenza costituiscono un paesaggio possibile del vivere.
Il titolo della mostra, Cruore, dal latino sangue sparso, da una parte richiama metaforicamente l’idea del sacrificio e dall’altra il tragico finale dell’Ortis.
La mostra è corredata da un catalogo edito da CASTA DIVA, con l’introduzione di Fulvio Abbate. (A. M.O.)
Giuseppe Salvatori nasce a Roma nel 1955 dove tutt’oggi vive e lavora.
Esponente della corrente di nuova figurazione degli anni Ottanta (partecipa alla mostra Dieci anni dopo: I nuovi nuovi a cura di Renato Barilli presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, 1980), sperimenta la tecnica del pastello su tela attraverso la quale ottiene effetti di luminosità e trasparenza in soggetti ispirati ai giardini e all’architettura. Dal 1987 il ricorso alla tempera, poi unita agli smalti (nei tre grandi dipinti realizzati per la Biennale di Venezia del 1990), da vita a nuovi effetti cromatici in cui campiture di colore steso en à plat si articolano in zone opache e lucide, isolando e astraendo – fino all’estrema sintesi del segno – luoghi e cose visti o soltanto immaginati. Crescono intanto le sollecitazioni poetiche e letterarie in opere pittoriche di grandi dimensioni (Il sogno di Accattone, 2005) così come nei piccoli disegni per il libro Bestie, che accompagnano altrettanti racconti dello scrittore senese Federigo Tozzi. Salvatori ha realizzato adattamenti scenici per il teatro ed un ciclo decorativo per il cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti.
Catalogo in galleria