Felice Levini
… è solo un giorno senza termine …
10 marzo – 29 aprile 2000
Nessuno più dice “cala la notte” nessuno dice “a domani”, nessuno parla di ieri o misura il numero delle giornate, non si affanna per la primavera o per l’autunno, per l’estate e l’inverno, né per aurora o per vespro, per vita o morte. Con il titolo “… è un solo giorno senza termine …” si annuncia la mostra personale di Felice Levini presso la Galleria De Crescenzo & Viesti.
Tre stazioni, luoghi che s’incrociano vicendevolmente a formare un ipotetico punto d’origine immaginario “un punto fatto di puntini”. Come baricentro il tempo. Spazio bidimensionale, illusioni, cronometro di un dilemma millenario. Una sorta di braccio di ferro dove l’esemplarità del gesto, l’aspetto tragicomico, si dichiara attraverso, anche, l’estraniamento dalle lusinghe di un eccesso variegato di “presente”, per restituirsi all’ideale, al concetto inesauribile di atemporalità, di sospensione (se lo sguardo è fisso il pensiero è mobile e nobile). Si propone l’epica dell’impresa. La ricerca come ipotesi ignota; il segno, la cifra inconfutabile inconfondibile. Azzardare lo status della pittura nel tentativo, sempre più impossibile di ridarle voce, senso, quota, altro… La creazione: parole e immagini da restituire all’Ade. Avrà nelle mani spada e fuoco ardente, la sua destra è rovina, la sua sinistra portatrice di tenebre, il suo occhio destro iniettato di sangue, il sinistro di un verde felino con due pupille, le palpebre bianche, grossi i piedi, tale è la falce di desolazione. Allora è solo un giorno senza termine, visione dell’abisso buio e freddo, struggente “azione a distanza”, apocalittica o risorgente, né intimo né nostalgico, ma mai rassegnato.