Josef Albers – Chiara Dynys
22 gennaio 1996
La Galleria De Crescenzo e Viesti, un nuovo spazio espositivo privato dedicato all’arte contemporanea a Roma, inaugura la propria attività il 22 gennaio 1996 con due importanti mostre: una selezione di opere di Josef Albers ed una personale di Chiara Dynys. Le due mostre (la prima di carattere storico, la seconda di un’artista che si sta affermando con decisione nel panorama dell’arte internazionale) sono state realizzate per dimostrare la validità e la continuità nel tempo di un’arte che trova nella geometria, e nelle variazioni su temi ad essa legati, una delle proprie fonti d’ispirazione formale e concettuale. La mostra di Josef Albers (Bottrop,1888-New Haven,1976) raccoglie una serie di quadri dell’artista tedesco, già docente del Bauhausi che, trasferitosi negli Stati Uniti nel 1933, con la sua opera ha avuto un’influenza fondamentale su un’importante parte della cultura artistica europea e nord-americana. i dipinti di Albers esposti in mostra, compresi in un arco cronologico che va dal 1954 al 1970, fanno parte della celebre serie di opere dedicate dall’artista al quadrato e alle variazioni formali, spaziali e cromatiche fondate su questo tema geometrico. Nell’altra mostra, la personale di Chiara Dynys, artista nata a Mantova, che vive e lavora a Milano, sono presentate, una serie di opere realizzate nel 1995. Chiara Dynys è un’artista di fama internazionale che ha già esposto in importanti spazi privati e pubblici, oltre che delle maggiori città italiane, di Nimes, Rio de Janeiro, Sao Paulo, Monaco di Baviera, Montrouge, Valencia, Zurigo, Saint-Etienne, Gòppingen, Parigi, Montreal, e che esporrà nel corso della presente stagione anche a New York presso la Cristinrose Gallery, e a Parigi presso la Galerie de France. Le opere dell’artista, tutte caratterizzate dall’elemento tridimensionale basato sulle variazioni del tema del rettangolo e del quadrato, prendono possesso dello spazio che le contiene con una struttura, dal terso nitore formale, caratterizzata dalla leggerezza e dal rigore. Nella scelta dei materiali delle proprie opere (legno ricoperto di foglia d’oro e cera e marmi preziosi come il ‘calacatta’, il ‘nero del Belgio’ ed il ‘portoro’) l’artista sembra collegarsi idealmente alla tradizione del Barocco romano, ricercando nelle forme geometriche dei propri lavori una ieratica centralità, segretamente rutilante di fermenti di luce, ed un’unità visiva, scossa da una misteriosa vibrazione, che comunicano quasi un senso di ermetica sacralità a tutto l’ambiente dove le opere sono installate. In occasione della mostra verrà presentato ii libro, edito da Prearo di Milano, “Chiara Dynys. Works 1987-1995” (con testi di Guido Costa, Tommaso De Cataldo, Marco Senaldi, Giorgio Verzotti) che offre una completa panoramica sul percorso dell’opera dell’artista.